Gualdo:
storia, natura e tradizioni...
Gualdo
è un piccolo paese in
mezzo al verde delle colline maceratesi, a due passi dai Monti Sibillini.
Inserito all'interno della
Comunità Montana dei
Monti Azzurri.
Si trova a 652 metri sul livello del mare, su una dorsale collinare tra le
valli del
torrente
Salino e del torrente Tennacola, 40 chilometri a sud – ovest di Macerata.
Il territorio comunale si estende per poco più di 22 chilometri quadrati e
raccoglie una
popolazione di 920 abitanti. Questo piccolo centro del
maceratese è un paesino dove le maggiori attività economiche sono
ancora rappresentate dall’agricoltura, dall’allevamento e dalla piccola impresa
artigianale.
Inoltre si ha una lunga tradizione gastronomica, specie per quanto riguarda
la produzione di
formaggi e salumi. Diverse sono le attrattive
artistiche e culturali da visitare.
La
chiesa parrocchiale di
San Savino, che risale al quattrocento e presenta bassorilievi
e tele che
vanno da quel secolo al settecento, la chiesa della Madonna delle
Grazie, anch’essa quattrocentesca e la Chiesa della Pieve, che è più antica
e contiene opere di diversi momenti storici.
Da visitare anche il parco comunale, particolarmente ricco di verde e con al
suo interno una pista di pattinaggio e un parco giochi.
Per gli appassionati
di cultura, vale la pena di fare una visita anche alla biblioteca di Romolo Murri. Insomma,
diversi sono i motivi per fare un giretto dalle parti di Gualdo. Una giornata di piacevole
relax in mezzo al verde delle colline maceratesi, a due passi dai Monti
Sibillini, via dallo stress della vita quotidiana, alla ricerca di una
dimensione più vicina ai ritmi naturali, con la quiete di posti unici, dove
il passo dell’uomo e del progresso sembrano non lasciare quasi alcuna
traccia.
... e il territorio
dei piccoli incanti
Nel
territorio dei piccoli incanti, le colline e le valli della
Comunità Montana dei
Monti Azzurri: un mosaico
di colori diversi che variano con le stagioni. Su di esse l’occhio si posa
spaziando sull’orizzonte limitato dai monti azzurri e si nutre di sensazioni
e di piccoli incanti… Tra le colline corrono valli ombrose di alberi
secolari e torrenti impetuosi si sciolgono in cascatelle spumeggianti che
trovano serenità in laghi argentei… E sull’acqua limpida si specchiano
ancora altri piccoli incanti. Sui versanti e talora sulle cime delle alture,
le case coloniche, cui fa da quinta un ciuffo d’alberi, ora bianche di calce
ora calde del colore del mattone; ogni tanto, sulla cresta, stagliato contro
il cielo, abbracciato dalle sue antiche mura, un paese, un piccolo incanto…
E percorrendo le tortuose stradine dei centri storici o salendo, in spazi
aperti, un’erta faticosa tra il profumo dei fiori, all’ombra di alberi
amici, ecco che all’improvviso, del tutto inaspettata, sorge un’antica
chiesa dagli eleganti portali in pietra plasmati dalla mano sapiente di
antichi artefici. Dentro, nella penombra, risvegliate appena dalla curiosità
del visitatore, si snodano sui muri, tranquille e serene, immagini di
Madonne e di Santi, lì da secoli in attesa, lieti di creare ancora piccoli
incanti…
E la suggestione di tempi lontani torna a rivivere in qualche città che si
veste di tornei o di giostre medievali, di cortei e di sfilate, di bandiere
e di fiamme frementi nell’aria dorata dei tramonti estivi per generare
ancora una volta tanti, infiniti piccoli incanti…
(fonte
www.montiazzurri.it)