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Pecorino di Farindola
È un pecorino assolutamente
originale, perché preparato (caso unico in Italia e forse nel mondo) utilizzando
il caglio di maiale, che gli conferisce aroma e sapori particolari. Si produce
in quantità limitatissime in una ristretta area del versante orientale del
massiccio del Gran Sasso. La preparazione del caglio suino ha origini molto
antiche, risale all'epoca romana, e ancora oggi è prerogativa esclusiva delle
donne, che si tramandano la ricetta di generazione in generazione. Il latte è
munto a mano da pecore discendenti dalla razza Pagliarola Appenninica: animali
allevati allo stato brado sui pascoli, che producono quantitativi molto
limitati. La massa si ottiene cagliando il latte riscaldato a 35°C e rompendo la
cagliata in grani minuti (delle dimensioni di un chicco di mais). Quindi viene
estratta dalla caldaia e posta nelle fiscelle di vimini, che disegnano sulla
superficie le tipiche striature. Dopo la salatura a secco, che avviene entro 48
ore, le forme sono poste a stagionare in vecchie madie di legno dove affinano da
un minimo di 40 giorni fino a oltre un anno. La crosta - periodicamente unta con
una miscela di olio extravergine di oliva e aceto - con il tempo diventa color
zafferano o marrognola. La continuità di produzione è legata unicamente al
tramandarsi delle tradizioni di poche famiglie, che producono pecorino di
Farindola quasi unicamente per il proprio consumo.
Il Presidio vuole salvaguardare e rilanciare la produzione di questo formaggio
unico e valorizzare il territorio di produzione. Gli obiettivi primari sono la
promozione del formaggio e il consolidamento della produzione.
A tavola il pecorino di Farindola ha la crosta striata (grazie ai cestini di
giunco in cui viene collocato per la sgrondatura) di un colore che va dal giallo
chiaro al marrone scuro, a seconda della stagionatura. La pasta è granulosa,
giallo paglierina e leggermente umida, anche quando il formaggio è molto
stagionato: merito del caglio e della tecnica di produzione. Questa umidità gli
conferisce profumi leggermente muschiati (fungo, muffa nobile, legna secca) e,
in bocca, una straordinaria pastosità e un grande equilibrio tra sensazioni
piccanti e un buon sapore di latte ovino.
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