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Macagn
Il Macagn prende il nome
dall’Alpe omonima, che si trova ai piedi del monte Rosa, a nord di Biella. Oggi
si produce sulle montagne del Biellese e della Valsesia, in particolare nelle
valli Cervo, Sessera e Sesia.
Più piccolo della toma piemontese, è un tipico formaggio di montagna fatto con
latte vaccino intero e crudo.
La sua particolarità più importante è la produzione a ogni mungitura, metodo
probabilmente nato dalle esigenze di sfruttare la naturale temperatura del
latte. Le forme pesano da 1,7 a 2,3 chilogrammi, sono tonde, con un diametro dai
18 ai 25 centimetri e uno scalzo di 5, 8 centimetri. La crosta è sottile,
liscia, con colore che varia dal paglierino al grigio e sfumature dal giallo
all’arancione. La pasta è compatta, elastica, con una leggera occhiatura sparsa
e un colore bianco paglierino, quando è giovane, tendente al dorato con la
stagionatura. Il Macagn ha tutte le carte in regola per diventare un grande
formaggio, a partire dalla materia prima, il latte intero d’alpeggio. Occorre
però fare uno sforzo ulteriore per aumentare ancora la qualità media del
prodotto, valorizzando le differenze (legate ai pascoli o a piccole varianti di
lavorazione), ma eliminando eccessive disomogeneità e difformità produttive. Per
salvaguardare il Macagn tradizionale, e per dare il dovuto riconoscimento a chi
continua a produrre nonostante le molte difficoltà, è nata l’Associazione per la
tutela e la valorizzazione del formaggio Macagn Valli Biellesi e Valsesia, che
raccoglie produttori, stagionatori, ma anche enti pubblici e sostenitori.
L’associazione si è data un disciplinare di produzione rigoroso che garantisce
la completa tracciabilità della filiera produttiva. Proprio grazie al fatto di
essere prodotto due volte al giorno e nel periodo estivo, il Macagn ha una
particolare fragranza: al naso si avvertono nettamente il pascolo e piacevoli
sensazioni floreali. Pertanto è consigliabile non stagionare a lungo questo
formaggio: il quadro organolettico ideale lo si ottiene con tre, cinque mesi di
affinamento. E anche la scelta del vino da abbinare al Macagn – ovviamente
quando lo si degusta da solo e non come ingrediente di un piatto – deve badare a
non coprirne il flavour delicato e persistente. Dunque se si deve accompagnare
un Macagn fresco, può andar bene un bianco di struttura non aromatico (un Gavi,
un Erbaluce, un Pinot Bianco), se il formaggio ha già qualche mese di vita
invece si può optare per un Barbera giovane, per un Franciacorta rosso, per un
Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese.
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